Medea

HO MALE ALL'ALTRO – II PARTE

di
MICHELE ABBONDANZA e ANTONELLA BERTONI
con
MARCO MERCANTE, BIANCA FRANCIONI
MARCO PENITENTI,ANTONELLA BERTONI, MICHELE ABBONDANZA
musiche a cura di
MAURO CASAPPA
scene e luci
LUCIO DIANA
costumi
PATRIZIA CAGGIATI
direzione tecnica
ENRICO PECO
macchinista
ELENA SALA
organizzazione e ufficio stampa
LUISA COSTA, CHIARA BILLE
produzione
COMPAGNIA ABBONDANZA/BERTONI
coproduzione
ARMUNIA, TEATRO COMUNALE DI FERRARA, DRODESERA>CENTRALE FIES, TEATRO DELLE BRICIOLE, MASSALIA-THÉÂTRE DES MARIONETTES, OPERA ESTATE FESTIVAL VENETO, LA CORTE OSPITALE
con il sostegno di
ASSESSORATO ALLA CULTURA – PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
si ringrazia
CENTRO S.CHIARA/TRENTO, TEATRO PETRELLA DI LONGIANO

durata 75' - anno di creazione 2004

 

 

Sulla scena un presepio di corpi contratti, raggrinziti allo scatto comportamentale dell’umano non umano (fantoccio), negati a ogni convenzione e decoro, grazia e baloccamento, semplicemente alterati per lasciarsi meglio abitare.

Incanto, disincanto, figli. Questi i tre quadri dello spettacolo, scanditi dagli schianti di un ponte levatoio e dallo scoccare di tre frecce di Eros nel cuore di Medea.

Nella nostra libera ispirazione al mito di Medea, abbiamo seguito soprattutto il percorso descritto nelle Argonautiche di Apollonio Rodio (III e IV Libro) per quanto riguarda L’INCANTO (tradizione tessalica, imperniata sull’impresa degli Argonauti), e la tragedia di Euripide per IL DISINCANTO e I FIGLI (tradizione corinzia, incentrata sulla tragica vicenda dei figli).

Presentiamo questi tre quadri scanditi dagli schianti di un ponte levatoio, bocca nera che sputa e risucchia i personaggi, e dallo scoccare di tre frecce di Eros nel cuore di Medea.

 

 

Si resta sconvolti, ipnotizzati e anche invasi da un mistero pieno di grazia, s’assiste a una materializzazione dell’epica barbarica e decameronesca dei film di Pasolini, e c’è la pittura di certe pale rinascimentali, un fuoco fatuo di comunità di Ejzenstejn o Kantor nel capolavoro di tragedia contratta e meccanica che è la  Medea di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni […]. Questa Medea diventa un poema visivo, corporeo e sonoro dell’effimero dell’amore […].

 

Rodolfo di Giammarco, “La Repubblica”, 15 novembre 2004

 

[…] Medea è uno spettacolo sconvolgente, duro, estremo, che non lascia respirare e che pone molti interrogativi, ridisegna la danza, ne recupera l’aspetto narrativo ma lo rende astratto. Gli spettatori del Ponchielli hanno assistito basiti ad una Medea respingente ma che conferma la voglia di sperimentare della coppia Bertoni Abbondanza, due luminose creature danzanti e pensanti.

 

Nicola Arrigoni, “La Provincia”, 23 luglio 2004

 

Michele Abbondanza e Antonella Bertoni hanno portato in scena il loro teatro-danza fatto di idee, di talento, di già note abilità tecniche e di tanta, tanta poesia in uno spettacolo ora compiuto e pronto a conquistare il pubblico con la sua intensità. […]. Lunghi applausi, per una lunga serie di emozioni.

 

Marina Grasso, “Il Mattino - La nuova Venezia - La tribuna di Treviso”, 23 luglio 2004

ITALIA

2003. Prime Visioni – Teatro Comunale di Ferrara (10-11 dicembre); Teatro Herberia –  Rubiera (RE). Presentazione Studio per una Medea.

 

2004. Opera Estate Festival Veneto – Palabassano – Bassano del Grappa (prima  nazionale – 20 luglio); La Danza – Teatro Ponchielli Cremona; Drodesera> Centrale  Fies – Dro (TN); Enzimi  – Teatro A. Jovinelli – Roma; Tracce Mediterranee –  Teatro Verdi – Sassari; Teatro G. Magnani – Fidenza; Teatro Solvay – Rosignano Solvay  (LI); InDanza – C.S.C. S. Chiara/Teatro Sociale – Trento; Serata al Parco, Un posto per  i ragazzi – Teatro al Parco – Parma.

 

2005. CRT-Teatro dell’Arte – Milano; Teatro Comunale Asioli – Correggio (RE).

 

 

ESTERO

2005. La Friche la Belle de Mai – Marsiglia (Francia).

 

 

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