Terza parte progetto Poiesis 2017-2019
regia e coreografia
MICHELE ABBONDANZA E ANTONELLA BERTONI
con
ELEONORA CHIOCCHINI, CRISTIAN CUCCO, MICHELE ABBONDANZA
musiche
ARNOLD SCHÖNBERG “PELLEAS E MELISANDE” Op. 5
liberamente ispirato all’omonimo dramma di
MAURICE MAETERLINCK
disegno luci e direzione tecnica
ANDREA GENTILI
collaborazione al progetto
DANIO MANFREDINI
produzione video
JUMP CUT
realizzato da
SEBASTIANO LUCA INSINGA e SIMONE CARGNONI
sound design
PHILIPPE GOZLAN
make up artist
LUCIA SANTORSOLA
organizzazione
DALIA MACII
amministrazione e logistica
FRANCESCA LEONELLI
ufficio stampa e comunicazone
SUSANNA CALDONAZZI
produzione
COMPAGNIA ABBONDANZA/BERTONI
con il sostegno di
MiBAC - DIREZIONE GENERALE PER LO SPETTACOLO DAL VIVO
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO – SERVIZIO ATTIVITA’ CULTURALI
COMUNE DI ROVERETO - ASSESSORATO ALLA CULTURA
ringraziamo
TOMMASO MONZA
durata 55' - anno di creazione 2019
a Pietro Passarella
Presentiamo qui lo spettacolo “Pelleas e Melisande” terza e ultima parte del progetto Poiesis. Dopo aver indagato il “femminile” con Franz Shubert e il “maschile” con Charles Mingus, assistiamo all’incontro dei due pianeti, Venere e Marte. Con “La morte e la fanciulla” ed “Erectus” le due orbite apparivano circoscritte e precise ed ora sembrano convergere in una rotta di collisione; fuse e confuse meteore impazzite e destinate, in quanto diverse, alla disgregazione.
Mettiamo in scena uno dei problemi eterni dell’umanità nella forma di fiaba senza tempo: l’amore del cuore, l’amore della carne e la necessità di farli coesistere all’interno della società e di un contesto istituzionale.
Fonte di libera ispirazione é stato il testo simbolista di Maurice Maeterlinck che ha come argomento l’amore proibito e predestinato dei personaggi del titolo ma soprattutto è stata la musica di Arnold Schönberg la nostra vera guida passo dopo passo e motore di tutto il lavoro.
Per quanto riguarda l’argomento, siamo di fronte alla classica trama del triangolo amoroso: lo svolgersi dei fatti, viene da noi qui utilizzato come semplice sottotraccia per una doppia narrazione parallela:
- quella coreografica, affidata alla danza dei tre interpreti, riservata allo spazio scenico, disegnata rigorosamente sulla musica e con il compito di condurre lo spettatore attraverso il percorso tracciato da Maeterlinck
- quella cinematografica, affidata al “Film” di Pelleas e Melisande, proiettato su di un grande schermo situato sul boccascena che appare come una parete-filtro tra gli spettatori e il palco con il compito, attraverso il flusso di immagini, di restituire in chiave simbolica e astratta l’aspetto più psicologico, interiore ed emotivo dei personaggi.
Lo spettatore viene così esposto ad un costante doppio piano di lettura trovandosi nelle condizioni di poter accedere a un ulteriore livello di interpretazione (il terzo), figlio della mescolanza, sovrapposizione, imposizione uno sull’altro degli altri due elementi (scena e film): uno stato di coscienza artistico più personale ed intimo, inaccessibile se non a sè stessi. Forse assoluto. Rischiosamente poetico.
Plot:
Il Principe Golaud trova l’adolescente Melisande sperduta nella foresta, la salva e la sposa.
Lei si innamora del giovane fratello di Golaud, Pelleas.
Una volta scoperti, i due amanti vengono uccisi dallo stesso Golaud.
Paolo Crespi, «Hystrio», n°1 2020
Pelléas e Mélisande
Giuseppe Distefano, «Exibart»
Pelléas e Mélisande: musica da vedere, danza da ascoltare
Alice Capozza e Serena Solpasso, «Gufetto»
PELLEAS E MELISANDE @ Teatro Cantiere Florida: cine-coreografia di un triangolo di passione e morte
Roberto Rinaldi, «Rumorscena»
L’ineluttabile destino di un amore negato: Pelléas e Mélisande di Abbondanza e Bertoni
26/10/2019 Teatro Cantieri Florida, Firenze (prima assoluta)