Hyenas - Forme di minotauri contemporanei

Hyenas - Forme di minotauri contemporanei

(...) Hyenas – sottotitolo Forme di minotauri contemporanei – coreografia che Michele Abbondanza e Antonella Bertoni hanno costruito insieme ai cinque giovani danzatori in scena. Suggestive e inquietanti maschere da pecore e caproni nascondono per la maggior parte del tempo i volti degli interpreti che, sul palcoscenico spoglio, danno vita a un “ballo in maschera” – o, meglio, a un rituale di riconoscimento e di rispecchiamento – quasi inconsapevolmente mirato ad acquisire conoscenza di sé e del proprio ruolo nel mondo.

Impegnati in coreografie collettive e in assoli, togliendosi a tratti la maschera così da tentare di guardarsi con coraggio allo specchio, i cinque performer sperimentano nuove modalità di abitare il palco/mondo e coniano un possibile idioletto che li distingua immediatamente dal resto della comunità. Frenesia e lentezza, vorticosità e ricerca di distinta minimalità e, soprattutto, l’esitante gesto di togliere la maschera così da offrirsi con la propria vera identità, orgogliosi pure delle proprie imperfezioni, dei propri lineamenti ferocemente irregolari da giovani “iene” – da qui il titolo, hyenas.
“Giovani minotauri”, creature felicemente ibride che si tramutano in iene, non tanto perché feroci ma in quanto, infine, temerariamente disinvolti nel palesare quelli che la società giudica difetti e irregolarità da celare e, nondimeno, segni particolarissimi che definiscono l’individualità di ciascuno, senza maschera.

Una consapevolezza raggiunta che si oggettivizza in una coreografia precisa e potente, cui ognuno dei cinque giovani e instancabili performer riesce a regalare un proprio originalissimo tocco.

(...) Hyenas - subtitle Forms of contemporary minotaurs - choreography that Michele Abbondanza and Antonella Bertoni have built together with the five young dancers on stage. Suggestive and disquieting masks of sheep and goats hide most of the time the faces of the performers who, on the bare stage, give life to a "masked ball" - or, better, to a ritual of recognition and mirroring - almost unconsciously aimed at acquiring knowledge of themselves and their role in the world.

Engaged in collective choreography and solos, sometimes removing their masks in order to try to look at themselves in the mirror with courage, the five performers experiment new ways of living on stage/world and coin a possible idiolect that immediately distinguishes them from the rest of the community. Frenzy and slowness, vorticity and search for distinct minimalism and, above all, the hesitant gesture of removing the mask so as to offer themselves with their true identity, proud of their imperfections, of their fiercely irregular features as young "hyenas" - hence the title, hyenas.
"Young minotaurs", happily hybrid creatures that turn into hyenas, not so much because they are ferocious but because, finally, they are recklessly nonchalant in revealing what society judges to be flaws and irregularities to be hidden and, nevertheless, very particular signs that define the individuality of each, without a mask.

An awareness achieved that is objectified in a precise and powerful choreography, to which each of the five young and tireless performers manages to give its own original touch.

Laura Bevione, Pac - Paneacquaculture